La nona Conferenza della leadership CADIS è ufficialmente iniziata. I 40 partecipanti provenienti da tutto il mondo sono arrivati e trascorreranno la settimana di formazione presso il Centro Pastorale Camilliano di Bangkok, in Thailandia, discutendo il tema di quest'anno “Riaffermare il nostro impegno e ottimizzare i nostri interventi per costruire comunità vulnerabili e resilienti”.
Australia, Filippine, Indonesia, Taiwan, India, Vietnam, Thailandia, Burkina Faso, Kenya, Uganda, Tanzania, Benin, Haiti, Brasile, Polonia, Irlanda, Spagna e Italia sono i Paesi partecipanti alla Conferenza.
Domenica sera, la Conferenza si è aperta con una celebrazione eucaristica presieduta da p. Paul Cherdchai MI, superiore provinciale della Thailandia. Egli ha condiviso la sua riflessione incoraggiando i partecipanti a seguire il cammino delle Beatitudini, la chiamata alla santità e alla pienezza di vita. La presentazione ufficiale delle attività svolte durante l'intera settimana ha rianimato lo spirito, l'impegno e l'entusiasmo di CADIS verso un futuro di collaborazione.
Il primo argomento discusso nel primo giorno è la leadership dei servitori, la strada per costruire la resilienza nelle comunità più vulnerabili. L'argomento è stato trattato da Aris Miranda, MI, Direttore Internazionale di CADIS.
È stato un viaggio che ha esplorato i molti aspetti di un autentico leader servitore, diverso da un leader tradizionale. La leadership servile è uno stile di leadership che enfatizza l'ascolto e la messa al primo posto dei bisogni degli altri, piuttosto che i propri interessi.
Il percorso è iniziato con l'esplorazione dei tre diversi modelli di leadership dei servitori: i modelli biblici (Mosè, i Profeti e Gesù Cristo), della Tradizione Camilliana (San Camillo de Lellis e i Martiri della Carità Camilliani) e una testimonianza contemporanea come quella di Madre Teresa di Calcutta.
Il leader servitore è fatto di tenerezza e di durezza. Condivide il potere e il controllo, a differenza di un leader che usa il potere e il controllo sulle persone. Ascolta, mentre un leader tradizionale parla. Definisce il successo come un dono e misura i risultati in base alla dedizione al servizio.
Inoltre, il modello CADIS di leadership dei servitori si basa sulla Nuova Scuola di Carità di San Camillo, che si concentra sulla leadership attraverso il servizio, sull'essere e sul vedere Cristo nella persona malata. Crede nel servizio come cuore della leadership.
Camillo si trasforma in leader e diventa un servitore della missione rivelata da Dio. Si è assunto i rischi necessari per apportare i cambiamenti necessari, ha difeso i malati e ha affrontato coloro che trascuravano la cura dei malati. Ha servito la missione e ha guidato servendo coloro che erano in missione con lui.
Infine, abbiamo concluso con una leadership intelligente che si riflette nell'esempio di Madre Teresa di Calcutta. La leadership intelligente è una struttura completa che aiuta gli individui eccezionali a superare i limiti autoimposti e a liberare il loro pieno potenziale, concentrandosi su tre componenti interconnesse: i punti di forza interni, le competenze esterne e l'impegno per l'eccellenza.
La sessione pomeridiana è proseguita affrontando uno dei temi chiave della conferenza: “Dall'emergenza alla costruzione della resilienza”. Un punto cruciale che, a causa del cambiamento climatico che sta devastando il mondo e delle sue gravi conseguenze per l'umanità e il piano divino di Dio, ha spinto CADIS a ricalibrare il suo intervento in caso di catastrofe.
Se è vero che è fondamentale assistere rapidamente le popolazioni più vulnerabili colpite da disastri naturali, è altrettanto vero che è di fondamentale importanza sostenere quelle stesse popolazioni a rafforzare la loro resilienza e ad essere in grado di interfacciarsi con i disastri naturali cercando di minimizzarne il più possibile le conseguenze distruttive.
La prima giornata si è conclusa con un workshop sull'identificazione delle tre principali aree prioritarie su cui concentrarsi per rafforzare la resilienza della comunità e sull'analisi dei punti di forza, debolezza, opportunità e minacce nell'impegno per la costruzione della resilienza.
Sono emerse diverse sfide, come le difficoltà legate alla fede e alla cultura nel quadro del principio di non discriminazione e l'importanza di riorientare la mentalità di donatori e volontari verso prospettive di costruzione della resilienza. Oltre alle sfide, sono emerse anche opportunità per sostenere le comunità più vulnerabili e trasformarle in una realtà eCon-resiliente.
